Siamo ciò che mangiamo
Il cibo che mangiamo è specchio del nostro benessere e va a costituire le nostre strutture corporee e influenza i sistemi ormonale, immunitario e neuro-psichico: facendo attenzione alla nostra alimentazione e mangiando più sano saremo non soltanto più in forma, ma anche più sani e longevi. Alcuni consigli pratici.
Tutto ciò che mangiamo influenza profondamente il nostro organismo: ha effetti sul metabolismo, sul sistema ormonale, immunitario e neuro-psichico e, naturalmente, su come si invecchia.
Il nostro organismo utilizza il cibo che gli forniamo per sintetizzare nuove cellule, per ricavare energia e, in generale, per far funzionare tutti gli organi e gli apparati che ci permettono di vivere.
Una storia di milioni di anni
Tra corpo e cibo si verifica una reazione chimica che fa parte del nostro bagaglio genetico: il nostro sistema digestivo, endocrino e immunitario sono stati formati e plasmati nei nostri progenitori per almeno un milione di anni nel Paleolitico, quando l’uomo primitivo era un cacciatore – raccoglitore. La sopravvivenza dipendeva dall’essere in grado di sfuggire ai predatori e di cacciare prede (ciò implicava un’attività fisica rappresentata per lo più da cammino, corsa e salti) e l’alimentazione era basata sulla carne degli animali uccisi e sui vegetali che crescevano spontaneamente (frutta e verdura).
Solo circa diecimila anni fa l’uomo ha iniziato a fare l’agricoltore e l’allevatore per cui sono cambiate drasticamente le abitudini di vita: venne ridotta molto l’attività fisica e iniziò il consumo di molti cereali coltivati e lavorati, ma mentre abbiamo avuto due milioni di anni per adattarci all’alimentazione paleolitica, ne abbiamo avuti solo qualche migliaio per riconvertirci ai prodotti dell’agricoltura, cioè, in termini evoluzionistici, un "battito di ciglia”.
Infatti il nostro patrimonio genetico si differenzia da quello dell’Homo sapiens sapiens per meno dell’1% !
Potremmo affermare quindi che il nostro corpo funzionerebbe meglio mangiando cibi simili a quelli dell’età della pietra e il prezzo che paghiamo per la nuova alimentazione "arricchita” è l’obesità, l’invecchiamento precoce, le malattie degenerative, cardiovascolari, i tumori, l’artrite e il diabete.
Solo circa diecimila anni fa l’uomo ha iniziato a fare l’agricoltore e l’allevatore per cui sono cambiate drasticamente le abitudini di vita: venne ridotta molto l’attività fisica e iniziò il consumo di molti cereali coltivati e lavorati, ma mentre abbiamo avuto due milioni di anni per adattarci all’alimentazione paleolitica, ne abbiamo avuti solo qualche migliaio per riconvertirci ai prodotti dell’agricoltura, cioè, in termini evoluzionistici, un "battito di ciglia”.
Infatti il nostro patrimonio genetico si differenzia da quello dell’Homo sapiens sapiens per meno dell’1% !
Potremmo affermare quindi che il nostro corpo funzionerebbe meglio mangiando cibi simili a quelli dell’età della pietra e il prezzo che paghiamo per la nuova alimentazione "arricchita” è l’obesità, l’invecchiamento precoce, le malattie degenerative, cardiovascolari, i tumori, l’artrite e il diabete.
La colpa dei nostri malesseri va cercata anche dentro di noi
Siamo abituati a guardarci intorno per spiegare ciò che non va in noi: "sono stressato per il lavoro” oppure "sono depresso perché ho problemi col partner” o ancora "dormo male perché sono assillato da mille pensieri”, oppure sottovalutiamo i nostri malesseri e i piccoli problemi dicendoci che "siamo fatti così”.
Invece dovremmo imparare a cercare anche un po’ dentro di noi perché, molto spesso, a monte di tutto, ci sono degli squilibri biochimico - ormonali che possono essere corretti con l’alimentazione.
Invece dovremmo imparare a cercare anche un po’ dentro di noi perché, molto spesso, a monte di tutto, ci sono degli squilibri biochimico - ormonali che possono essere corretti con l’alimentazione.
Dimagrire? si ma non solo
L’obiettivo di un’alimentazione sana non dovrebbe essere solo quello di far dimagrire, ma piuttosto di ristabilire un ottimale equilibrio ormonale e metabolico attraverso una scelta e una combinazione di cibi che lo regolino in maniera naturale così da rimanere sani e in forma e vivere più a lungo.
Di fatto la perdita di peso avverrà comunque, ma, soprattutto, potremo contrastare e rallentare (almeno in parte) l’invecchiamento con tutto ciò che spesso lo accompagna: perdita di massa muscolare e ossea, rughe, macchie della pelle, disturbi dell’umore quali ansia, depressione, fame incontrollata, stanchezza e perdita di entusiasmo.
Per chi mangia in modo scorretto tutto diventa più pesante e povero di soddisfazioni: finire un lavoro, apprezzare e ricambiare un sorriso, godersi una passeggiata o guardarsi allo specchio; chi mangia male va incontro inevitabilmente al soprappeso che è nemico della vitalità e del buon umore, ma basta cambiare alcune cattive abitudini per tornare ad essere tonici, pieni di energie ed ottimisti.
Alcuni consigli pratici
Variare il più possibile i cibi, evitando di mangiare le stesse cose tutti i giorni e nello stesso tempo cercare di mangiare di tutto senza escludere del tutto alcuni alimenti;
Masticare a lungo anche per dare il tempo ai meccanismi bio-umorali della sazietà di attivarsi;
Disintossicarsi periodicamente, ad esempio con una cena leggera un paio di sere alla settimana o con una giornata a base di frutta;
Evitare il più possibile cibi a base di farine bianche, zucchero e lieviti;
Scegliere sempre alimenti freschi (non conservati, inscatolati o precotti) e frutta e verdura di stagione;
Concedersi alcune trasgressioni dalla regola, ma non più di una volta alla settimana.