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Voglia di stare bene
L'obesità infantile è una condizione grave in aumento, impariamo a riconoscerla e a prevenirla. Dott.ssa Michela Freddio

Obesità infantile

L'obesità infantile è in drammatico aumento: alimentazione, sedentarietà e contesto sociale sono direttamente responsabili, ma anche in famiglia occorre dare buon esempio, iniziando fin da piccoli: il cibo non deve essere usato come consolazione o premio! I rischi e quando intervenire.

Negli ultimi anni c’è stato un repentino aumento del numero di bambini soprappeso o obesi in Italia e in generale nei paesi sviluppati; avere uno o entrambi i genitori obesi è uno dei principali fattori di rischio per la comparsa di obesità in un bambino: con un genitore obeso il rischio è del 40%, con entrambi i genitori obesi il rischio sale all’80%, mentre solo il 7% di bambini con genitori normopeso sviluppano obesità.

Un fenomeno in crescita

Ma questo grosso aumento della percentuale di ragazzi obesi non è imputabile alla genetica in quanto è impossibile che in un tempo così breve si siano potute verificare delle mutazioni così importanti.
Va data invece una grande rilevanza ai fattori ambientali: alimentazione, sedentarietà, contesto sociale, comportamento alimentare.
Tutti i fattori ambientali che aumentano l’introito calorico e diminuiscono il dispendio energetico rappresentano elementi di rischio.
Le disponibilità alimentari sono aumentate in maniera esponenziale mentre le occasioni di attività fisica si sono ridotte: per mancanza di tempo dei genitori e di spazi sicuri nelle città, i giochi all’aperto dei bambini (pallone, nascondino, salto alla corda..) che richiedevano un notevole consumo di energia si sono drasticamente ridotti e sono stati sostituiti da attività svolte in casa come TV, videogiochi e computer.
Non solo i bambini rimangono chiusi in casa per oltre 5 ore al giorno incollati al video, ma vengono continuamente bombardati da messaggi pubblicitari che promuovono il consumo di snack, bibite gassate e altri prodotti industriali che piacciono molto ma non sono sani. 

In famiglia il primo esempio

I bambini inoltre assorbono e tendono a conformarsi alle regole e alle abitudini della famiglia riguardo non solo al cibo ma anche all’attività fisica: è difficile trovare bambini sedentari in una famiglia di sportivi.
In alcune famiglie il mangiare è l’unico momento di riunione, il cibo viene usato come premio, si pretende che il bambino finisca sempre il suo piatto, oppure non si guarda più un film senza pop corn o patatine, o si mangia perché non si ha niente da fare o ci si annoia.
Usare il cibo come consolazione e/o premio provoca nei bambini una incapacità nel distinguere emozioni e bisogni, nel fraintendere ogni malessere o ansia come "fame” e questo farà di loro degli adulti che per tutta la vita useranno lo stimolo alimentare come mezzo di sedazione delle tensioni e degli umori.

Quando iniziare a intervenire

In età prescolare si modellano la preferenze nutrizionali del bambino, il suo personale profilo di predilezioni ed esclusioni dei cibi, nel bambino piccolo la capacità innata a rispondere agli stimoli di fame e sazietà può essere alterata da pressioni familiari sia in senso positivo (costrizione a mangiare quando non si ha fame) sia in senso negativo (restrizione di cibo), ostacolando la formazione di un autonomo meccanismo di autolimitazione.
Nei bambini obesi la mancanza di autocontrollo rispetto agli altri normopeso, si nota da come si alimentano: mangiano più in fretta, con bocconi più grandi e masticano poco, inoltre non rallentano l’introduzione di cibo neanche verso la fine del pasto, quando dovrebbero iniziare ad essere sazi.

I rischi peggiori

I periodi più critici per lo sviluppo di obesità sono tra i 5 e i 6 anni e la fase adolescenziale, è importante non sottovalutare l’aumento di peso nei bambini in età scolare pensando che il problema si risolverà spontaneamente con la crescita.
I bambini obesi corrono il rischio di sviluppare malattie cardiache, problemi respiratori e diabete in età più giovane di quanto si credesse fino a qualche tempo fa: la metà dei bambini e adolescenti con peso eccessivo è affetta dalla sindrome plurimetabolica (vedi articolo "Perché è importante essere magri") con eccesso di zuccheri nel sangue, colesterolo e trigliceridi sopra la norma, ipertensione e resistenza insulinica e se non si interviene nel giro di pochi anni si andrà incontro al diabete.

Dott.ssa Michela Freddio. Programma per stare bene veramente

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